IL DIBATTITO NELLE RIVISTE DI MOVIMENTO
Da molto tempo a questa parte uno dei maggiori problemi del Movimento è rappresentato
dall'
impasse culturale subentrata dopo la mitica sconfitta di fine anni '70. Dopo quei momenti
indimenticabili, quello che è rimasto in piedi del Movimento ha avuto infatti tra i suoi difetti principali
l'incapacità di trovare un orientamento culturale in grado di dar voce a istanze antagoniste efficaci,
diverse cioè dal lamentìo e dai grugniti di moda in particolar modo all'epoca. I bollettini di quei tempi,
dedicati necessariamente per la maggior parte al problema "carcere" e, quando andava bene, alla lotta
anti-nucleare - spesso accodata alle lotte pacifiste - erano piuttosto miseri e chiusi. Ma ciò che appariva
più sconcertante era la pressoché totale mancanza di disponibilità da parte dei compagni a rimettersi in
gioco e ridiscutere alcuni assunti veramente incrollabili.
Adesso qualcosa sembra essere cambiato. Non che sia totalmente scomparsa nei compagni la
convinzione di essere portatori di verità universali e sottili conoscitori di una realtà a cui altri non hanno
accesso, così restando legati ad assiomi che potrebbero anche essere ridiscussi con più serietà. Ma in
ogni caso è vero che la cultura di Movimento si è "mossa", appunto, e ha dato alla luce alcuni prodotti
decisamente interessanti, che sicuramente fanno ben sperare per un (prossimo?) avvenire.
Questa "cultura in Movimento" (almeno lo speriamo) ha come luoghi privilegiati di crescita ed
apparizione le riviste, per la prima volta dopo anni piuttosto numerose ed abbastanza diffuse. In questa
breve scheda abbiamo deciso di prendere in considerazione solo quelle più importanti, a diffusione
nazionale, ma sarebbe altrettanto interessante fare un lavoro simile anche per le piccole riviste, i
bollettini, i giornali, i fogli, volantini, ecc ecc. che circolano in gran copia nel Movimento, tanto per vedere
che cosa ci passa oggi per la testa.
Le riviste che vogliamo prendere in considerazione sono: Luogo Comune, prodotta soprattutto a
Roma, ma dove collaborano compagni di ogni luogo, Riff Raff, proveniente da Padova e zone limitrofe,
Klinamen, combattiva rivista di Milano, Derive Approdi, luogo di incontro di varie voci, difficile a collocarsi
geograficamente, Vis-à-vis, "quaderno per l'autonomia di classe" proveniente da Bologna, Altreragioni,
rivista di "saggi e documenti" dove confluiscono vari "intellettuali" ed infine l'ultima, la più recente dal
nome bizzarro, Il tallone del Cavaliere, nata da una collaborazione di padovani, romani, francesi e
giornalisti del Manifesto ("...e molti altri ancora", come dice la rivista stessa. Buon segno, no?). Un ultimo
piccolo avviso: purtroppo non disponiamo di tutti i numeri delle riviste che citiamo. Benché sia possibile
rintracciarle in molti luoghi, infatti, tuttavia non sono così a portata di mano come sarebbe auspicabile,
specie dalle nostre parti. Abbiamo dunque dovuto accontentarci di quello che siamo riusciti a trovare, che
speriamo sia comunque abbastanza per dare un'idea più complessiva del panorama della "cultura in
Movimento".
Cominciamo con Luogo Comune: questa rivista riunisce in sé nomi anche importanti per la
cultura politica, e non solo, italiana contemporanea, come Giorgio Agamben, Paolo Virno e Augusto
Illuminati. Non mancano anche interventi di personaggi comunque molto noti a chi frequenta da qualche
tempo la cultura di Movimento: Bifo, Bascetta, Castellano, Vecchi, Colombo, per dirne qualcuno. I suoi
campi di intervento sono molteplici: dalla filosofia politica (cf., ad esempio, gli interessanti articoli di
Giorgio Agamben nel numero 2, Gennaio 1991: Sovranità clandestina, o, dello stesso autore: Noi rifugiati
e Forma di vita, apparsi nel numero 4, Giugno 1993, oppure, nello stesso numero, l'articolo di Paolo
Virno, già arcinoto per le polemiche che ha suscitato ed ora riapparso edito in un libretto della
Manifestolibri, Virtuosismo e rivoluzione, e di Augusto Illuminati: Tutti i muri dopo il muro), alla filosofia
tout court (cf., qui, gli articoli di Paolo Virno: Felicità in vetrina e Il linguaggio in mezzo al guado, o di
Domenico Starnone: La favola incompiuta, e di Massimo De Carolis: Tirannia dell'efficacia, il piacere in
catene, nel numero 2 cit., o ancora nel numero 3, del Maggio 1991, Terrore e cinismo figli della società
disciplinare, di Toni Negri, e, sempre nello stesso numero, Afasia e libertà di linguaggio, di Paolo Virno)
alla problematica del lavoro (cf. di Marco Bascetta: La schiavitù del self made man e Inventare sotto
padrone nel numero 2 cit. e Lo statuto che non c'è di Marco Bascetta e Giuseppe Bronzini apparso nel
numero 4 cit., oppure, sempre di Bascetta, La devianza produttiva, integrazione e fuga, nel numero 1,
uscito nel Novembre del 1990). Molti altri sono comunque gli interventi interessanti che si possono
rintracciare in questa rivista, tutti comunque che girano intorno a queste tre tematiche fondamentali.
Diciamo allora che Luogo Comune rappresenta oggi un luogo privilegiato di riflessione assai prezioso per
i futuri sviluppi della "cultura in Movimento".
Riff Raff, di cui sono usciti tre numeri ma di cui in nostro possesso ne è giunto sinora solo uno,
l'ultimo, il n°.2 del Marzo 1994, è una rivista che coniuga momenti di riflessione "alta" a dibattiti su
questioni più legate all'agire e pensare politico immediato. E' grazie a questa rivista, poi, che tutta una
serie di compagni "transfughi", ovvero residenti, loro malgrado, altrove, hanno trovato un po' di spazio per
intervenire nel dibattito italiano, portando sicuramente una nota di arricchimento. Nel numero due, infatti,
è possibile trovare alcuni di questi interventi insieme a problematiche di attualità molto scottanti che certo
hanno bisogno di essere lette con chiavi diverse da quelle "istituzionali". E' anche per questo motivo che
riviste come Riff Raff sono particolarmente importanti oggi come oggi. Nello specifico, si possono
rintracciare in questo numero due articoli molto interessanti firmati da Maurizio Lazzarato intitolati Sulla
riduzione del tempo di lavoro e Politica nella società dello spettacolo, più un intervento sul "lavoro
immateriale" (altra questione calda del momento) firmato Coyote. Inoltre interventi sulla Jugoslavia:
Guerra e deterritorializzazione in Jugoslavia, di Roberto Robel, e sulla problematica Nord/Sud: La nuova
cavalcata di Emiliano Zapata, di Luis Gomez, e L'insurrezione del Chiapas, di Harry Cleaver. Interessante
anche la parte dedicata all'Università ed ai Centri Sociali. Per finire, un inedito di Louis Althusser e
un'intervista al noto marxista americano Frederic Jameson. C'è un po' di tutto, non c'è che dire.
Klinamen è invece una rivista di Movimento più in senso stretto, legata in modo particolare
all'Università e gestita soprattutto da compagni giovani senz'altro meno "professorali" di quelli delle riviste
finora citate. All'Università è infatti dedicato ampio spazio nel numero 2, Novembre 1991, diviso fra tre
interessanti articoli: L'arretratezza necessaria, che fa un po' la storia dell'Università come "Istituzione
totale" nel nostro paese, Università e sistema produttivo, un'intervista sulle relazioni tra produzione e
sapere oggi, e Lavoro intellettuale oggi, "ipotesi per un'inchiesta", come recita il sottotitolo, sul ruolo del
ceto intellettuale oggi. E' possibile comunque trovare anche qui una chicca del tutto speciale: Gilles
Deleuze intervistato da Toni Negri. Molto interessante anche la sezione intitolata, sempre in questo
numero, Fuoco e fiamme. Sulla storia e il presente degli autonomi, titolo di un libro di un compagno
tedesco di cui vengono qui tradotti tre lunghi brani. Il numero 3, Giugno 1992, dedica una particolare
attenzione ai Movimenti studenteschi francesi, facendone una storia dell'ultimo decennio, più una lunga
sezione rivolta allo studio dell'"elemento carcere", elemento indispensabile per il buon funzionamento
della società capitalistica. Il numero 4, invece, uscito nel Maggio 1993 (come si può notare, i tempi di
queste riviste molto belle ma autoprodotte sono necessariamente piuttosto lunghi) è diviso in tre grandi
sezioni: 1) Ipermetropoli: voci nella metropoli ipermoderna, dove si possono trovare interessanti articoli
su "tangentopoli", la Lega lombarda e la rivolta di Los Angeles; 2) Comunicazione: dentro la metamorfosi
del lavoro, con un'intervista a Toni Negri dall'emblematico titolo Il cervello la macchina il comunismo;
infine 3) Multizone: uscita dal ghetto, esodo verso il centro, tema questo che a noi sta particolarmente a
cuore, dove si può trovare un'intervista a Radio Sherwood, radio di Movimento da sempre, un'inchiesta
sui precari del pubblico impiego e una nota di discussione sul concetto di "autonomia".
Derive Approdi esce (numero zero) nel Luglio 1992. Ad essa partecipano personaggi che si
possono ritrovare anche in Luogo Comune, quali Giorgio Agamben o Lucio Castellano, ma anche
compagni dell'area milanese, Primo Moroni in testa, e molti altri, come Nanni Balestrini, poeta-scrittore
molto noto già da lungo tempo. Questa rivista, per le tematiche che affronta e per il modo in cui lo fa,
assomiglia in parte a Luogo Comune, ma mantiene comunque una sua precisa identità, che si
estrinseca meglio nei numeri successivi allo "zero". In questo numero, da notare gli Appunti sulla politica
di Giorgio Agamben e Lavoro immateriale e Soggettività di Maurizio Lazzarato e Toni Negri. Sempre su
questo "filone" molto interessanti, nel numero 3, inverno-primavera '94, nato in collaborazione con
Klinamen, alcuni articoli che hanno come tema generale la questione del lavoro (immateriale e non) e del
fantomatico General intellect: ad esempio, Gli automatismi sociali e il general intellect, di Jean-Marie
Vincent, Il ciclo della produzione immateriale, di Maurizio Lazzarato e un decisamente seducente Il rifiuto
del lavoro come impresa politica autonoma, di Lillo Amore e Ignazio Moresco. Da segnalare, nel numero
2, estate-autunno '93, un numero forse un tantino inferiore rispetto agli altri due, l'intervento di Toni Negri
dall'emblematico titolo Dalla transizione al potere costituente.
Vis-à-vis è una rivista-libro (per le sue dimensioni) di cui sono usciti sino ad ora due numeri e che
privilegia il terreno della riflessione politica di stampo marxiano. A questo proposito, gli articoli apparsi nel
primo numero, autunno '93, intitolati La seconda repubblica tra crisi dello stato nazionale e "nuovo" mito
fondativo, di Rosario Piccolo, e Tra post-fordismo e nuova destra sociale, di Primo Moroni. Da notare
anche una interessante intervista al marxista americano Harry Cleaver a proposito del suo libro Reading
Capital Politically, il cui I capitolo viene qui tradotto e pubblicato. Nel secondo numero, primavera '94,
oltre a continuare il rapporto con Harry Cleaver, qui presente con un saggio dal titolo Lavoro, valore e
dominio: sull'attuale rilevanza della teoria di Marx del lavoro-valore nella crisi dello stato piano
keynesiano oltre che con la traduzione del II capitolo del suo libro, si conclude anche uno studio, avviato
nel primo numero, di Luca Leuzzi su Marx e lo stato. Particolare il lavoro di Gioacchino Toni: Cinema ed
etica del lavoro: il "progetto-acciaio" nell'Italia fascista degli anni trenta.
Altreragioni è una rivista che esce annualmente (non sappiamo se per scelta) che riunisce un
certo numero di "intellettuali", quali Sergio Bologna, Alfredo Salsano, Primo Moroni e Valerio Marchetti.
"Intellettuale" qui non va certo inteso in senso dispregiativo: gli studi che appaiono in riviste come questa
sono al contrario estremamente preziosi per la riflessione "in Movimento". A questo proposito, il saggio di
Sergio Bologna nel primo numero, uscito nel 1992, intitolato Problematiche del lavoro autonomo in Italia
(parte I) è esemplare. Nel numero 2, 1993, oltre alla II parte dell'articolo di Bologna, da leggere con
attenzione anche il dossier dedicato all'Europa di Maastricht. Per chi ama Foucault (e Marx), come noi,
molto stimolante l'articolo di Rudy Leonelli Eruditi delle battaglie. Note su Foucault e Marx. Interessante
anche Stati uniti: crisi sociale e mutazione capitalistica di Bruno Cartosio. E' nostra intenzione, del
Godzilla cioè, rimettere al centro del dibattito la questione USA, anche se in termini un po' diversi dal
solito. Da notare, infine, nel numero 3, apparso nel 1994, un articolo di Lapo Berti: Effetti disgregativi
dell'integrazione economica europea e il documento sulla scuola, che privilegia lo studio della situazione
universitaria e scolastica africana. Interessante anche l'ultima parte, dedicata all'attualissimo problema
dei nazionalismi e delle nazioni oggi. Sull'Italia, un acuto articolo di Andrea Fumagalli dal titolo Il nuovo, il
vecchio e le mistificazioni del presente.
Il tallone del cavaliere, infine, è l'uscita più recente (estate '94), ma non per questo meno
importante. Frutto di una collaborazione a molte mani, questa rivista cerca di dare una propria lettura
degli eventi italiani degli ultimi tempi (cf. Ai tempi della destra di Andrea Colombo e Flessibilità made in
Italy di Giuseppe Bronzini), ma forse più interessante è la parte dedicata alla Francia, scritta da
"residenti" in Francia: ad esempio gli articoli di Elicio Pantaleo, Parliamo di studenti, cioè di salario, e di
Carlo Vercellone, L'intifada delle Banlieues. Il movimento Beur. Da leggere con gusto ed attenzione anche
Il viaggio degli Hackers nel cuore di tenebra del sistema, di Francesca Borrelli, Economia-mondo: i nodi
della rete del Laboratorio Agire Comunicativo, e Il lavoro immateriale al filtro del G7 di Lanfranco
Carminati.
Come C.S.O.A. Godzilla abbiamo scelto di privilegiare, per quanto era possibile, anche una
dimensione seminariale e di approfondimento culturale che ha sicuramente dato i suoi buoni risultati
(anche se da qui a fare la rivoluzione c'è ancora qualche passetto). Per questo motivo ci è sembrato
giusto fare il punto sulle riviste, cioè su una cosa il cui destino ci sta molto a cuore, e cioè la cultura del
Movimento, cultura sicuramente anche in movimento ma con esiti tutt'altro che chiari. Questa cultura ha
come propri luoghi appunto le riviste, i bollettini, i giornaletti, ecc.. Ma anche e forse soprattutto le
dimensioni da cui e in cui nasce: ovvero, la vita stessa dei C.S.O.A. e degli spazi autonomi e
autoorganizzati esistenti. Difenderli e cercare di garantire la loro sopravvivenza, allora, significa
mantenere in vita una possibilità "altra" per ora solo in embrione, ma con buone chanches di trovare una
sua strada e di prendere una sua forma.
Per finire, diamo qui gli indirizzi delle riviste citate, a cui può fare riferimento che voglia saperne di
più e sia interessato a prendere contatti o approfondire la conoscenza degli argomenti qui, purtroppo,
solo brevemente accennati.
LUOGO COMUNE: c/o Ass. General Intellect - Via Cernaia 32 - 00185 ROMA
RIFF RAFF: c/o Calusca edizioni - Via Michele Sanmicheli 3/2 - 35123 PADOVA
KLINAMEN: Via Mameli 37 - 20099 Sesto S. Giovanni (MI)
DERIVE APPRODI: c/o Labirinto - Riviera di Chaia 124 - 80122 NAPOLI
VIS-A-VIS: Via Avesella 5/a - 40100 BOLOGNA
ALTRE RAGIONI: Via Ascanio Sforza 21 - 20136 MILANO
IL TALLONE DEL CAVALIERE: l'indirizzo di Luogo Comune o di Riff Raff, per ora.
Autunno '94
GODZILLA STUDIOSO
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